Vent'anni dopo by Piero Ignazi

Vent'anni dopo by Piero Ignazi

autore:Piero, Ignazi [Ignazi, Piero]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Politica, Contemporanea
ISBN: 9788815318459
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2014-10-14T22:00:00+00:00


Il ritorno

La rivitalizzazione partitica del 1998 innesca una nuova fase della carriera politica di Berlusconi. Per certi aspetti la solidifica ben più di quanto i precedenti passi avessero fatto presumere. Ora non c’è più l’imprenditore che ha colto un’opportunità del mercato (elettorale) e vi si è gettato con tutta la sua abilità e spregiudicatezza. Dopo aver gustato il sapore dolcissimo del potere politico e quello specularmente amaro della caduta e della sconfitta, Berlusconi ha galleggiato in una sorta di «limbo» tra assalti all’arma bianca nei confronti del sistema dei partiti e ricerca di un ruolo più istituzionale e meno gladiatorio. In questo limbo, priva di una struttura partitica adeguata, Forza Italia è andata incontro a una serie di sconfitte. Il congresso del 1998 pone rimedio a questa debolezza e indica una svolta strategica. Il consolidamento organizzativo viene considerato propedeutico alla penetrazione e al radicamento territoriale e quindi a una presenza politica proiettata nel tempo. Si dissolve così l’ambiguità del magnate prestato alla politica pronto a gettare la spugna e a tornare ai suoi affari e ai suoi lussi quando fatica e delusioni superino la soglia di sopportabilità. Forza Italia si incardina stabilmente nel panorama politico.

Non tutti si rendono conto del passaggio: non l’alleato Fini, non i partiti al governo. Solo Bossi agisce di conseguenza.

Il presidente del Consiglio Prodi e il suo entourage continuano a sottostimare e a minimizzare la presenza berlusconiana affibbiandogli l’epiteto di «partito di plastica». I Democratici di sinistra (nuova denominazione del Pds) adottano invece un altro approccio: gratificati e inorgogliti dalla loro posizione di primo partito pensano di utilizzare Forza Italia come un interlocutore dimezzato per consolidare la loro posizione dominante nel sistema partitico, anche nei confronti dei propri alleati. Divisi su tutto, Ds e prodiani convergono nel sottovalutare il Cavaliere.

Sull’altro fronte, Alleanza nazionale, pur essendo un alleato di Forza Italia, gioca lo stesso schema dei Ds. Anche An si sente sulla cresta dell’onda: politicamente per aver imposto le elezioni, elettoralmente per aver ridotto il distacco da Forza Italia a meno di 5 punti. Tuttavia l’elettorato moderato non sembra intenzionato a premiare oltremodo gli eredi dell’Msi: la brusca battuta d’arresto alle elezioni del 1997 è estremamente significativa. Per questo la dirigenza finiana spinge per un ulteriore approfondimento del rinnovamento convocando nel 1998 un «convegno teorico» da cui emerga un profilo più affidabile e competente del partito. Allo stesso tempo segue con interesse la raccolta di firme per un referendum che abolisca la parte proporzionale della legge elettorale in modo da rafforzare la dinamica maggioritaria e bipolare della politica. Poi, in vista del referendum nella primavera del 1999, sostiene apertamente la posizione abrogazionista in contrasto con Forza Italia, fredda e neghittosa su tale questione tanto che Berlusconi va a votare solo all’ultimo minuto quando i sondaggi danno per certo il raggiungimento del quorum.

Si affaccia in quel periodo l’idea, e l’ambizione, di andare oltre il Polo e di ingaggiare un braccio di ferro con Forza Italia per l’egemonia a destra. Il referendum costituisce la prima occasione di confronto in questa strategia.



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